sabato 17 ottobre 2015
Da due anni a questa parte, durante quelle molte serate, notti e fine settimana passati chiuso in casa obbligandomi a fare lavoretti per arrotondare, avevo parallelamente iniziato a lavorare a quel progetto inglese di cui avete letto un accenno parecchi capitoli fa.
Tre amici, due in Italia e uno nella terra di Albione, abbiamo messo in piedi un team geograficamente sparpagliato ma unitissimo per tutto il resto, e lavorato al piano in ogni scampolo di tempo libero.
Abbiamo attraversato l’Europa più e più volte in auto, in treno, in aereo, a orari improbabili, partecipato a incontri in birrerie tedesche e palazzi parigini, tra ansie e risate, perché sì, ci sono state parecchie risate, in situazioni che avrebbero suggerito tutt’altro, cercando di incastrare tutto questo con il lavoro vero e la famiglia.
E notte dopo notte, chilometro dopo chilometro, siamo riusciti a fabbricare quei fantocci di cartapesta e scavato quelle gallerie che ci hanno permesso di organizzare la fuga dalle nostre rispettive Alcatraz[i].
Clint Eastwood – Fuga da Alcatraz – 1979 – © The Malpaso Company
Ma anche se il piano di fuga ha funzionato, quello che sarà “il dopo” è ancora avvolto nel mistero. Mail e telefonate dalla Francia si susseguano fitte ogni giorno, ma prima del prossimo gennaio non potremo sapere con certezza cosa ci succederà.
E mi sembra di nuotare in un vaso di glicerina densissima, vedo gli eventi scorrere come in un rallenty ad altissima definizione di un documentario della BBC.
Ogni dettaglio è nitidissimo, ma sono tanti, troppi, tanto che non capisco più il senso generale dell’azione, posso solo intuirlo. Ma forse è la fretta, il desiderio che questi due mesi passino velocemente per capire cosa accadrà alla mia vita l’anno prossimo.
E vi assicuro che sono stressato, tanto più stressato di quanto non sarei stato andando all’ennesimo appuntamento per affittare un bilocale arredato con poche spese condominiali.
Ma, anche se al rallentatore, c’è movimento, ci sono cose da fare, ci sono cose da imparare, e ho fame di tutto questo “possibile”, qualsiasi cosa sia.
[i] La prigione di Alcatraz (spesso indicata unicamente come Alcatraz o The Rock) era un carcere federale statunitense di massima sicurezza ubicato sull’isola di Alcatraz, a circa due km al largo della costa di San Francisco, in California, negli Stati Uniti. Fu operativo dal 1934 al 1963. Ha ospitato i peggiori criminali americani. L’ingegnosa fuga di tre galeotti nel 1962 ha ispirato il film con protagonista Clint Eastwood (1930).
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